Ogni qualvolta in una azienda vi è la figura di un datore di lavoro, qualunque sia la sua attività, commerciale, artigianale ecc., dovendo lo stesso tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti o ad esso equiparati, qualunque sia il loro numero, si applicano tutte le disposizioni del Testo Unico Sicurezza di cui al D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 , ovvero:

• Valutazione dei Rischi e predisposizione del DVR;
• Istituzione del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e nomina del RSPP (Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione );
• Formazione dei lavoratori (rischio specifico, prevenzione incendi , lotta antincendio, primo soccorso e gestione dell’emergenza);
• Nomina del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza RLS;
• Sorveglianza Sanitaria e Nomina del Medico Competente;
• Piano Operativo di Sicurezza (POS);

Fanno eccezione:

• le imprese familiari ( definite tali dal codice civile quando sono costituite da componenti fra i quali vi è al massimo una parentela fino al terzo grado ed una affinità fino al secondo grado)
• i lavoratori autonomi

per i quali sono state indicate delle disposizioni semplificate ai fini della sicurezza sul lavoro che gli stessi devono rispettare quali l’utilizzo delle attrezzature di lavoro (es. l’utilizzo delle protezioni individuali, l’istituzione della tessera di riconoscimento, la sorveglianza sanitaria e la formazione specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro in relazione ai rischi propri delle attività svolte).

In caso di gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, oltre alle sanzioni specifiche, è anche possibile la sospensione dell’attività imprenditoriale. Anche le seguenti le seguenti violazioni di carattere generale sono considerate gravi ai fini del provvedimento di sospensione:

• Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi;
• Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile;
• Mancata formazione ed addestramento;
• Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione;
• Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS);

Il DVR in sintesi, è un documento nel quale viene descritto il funzionamento dell’azienda ed i rischi connessi alle varie mansioni e lavorazioni, con le relative misure di prevenzione stabilite dal datore di lavoro. Dal 1 Giugno 2013, terminata la possibilità di presentare l’autocertificazione, i datori di lavoro dovranno obbligatoriamente effettuare la valutazione dei rischi utilizzando le procedure previste dal Testo Unico dela Sicurezza. Per le piccole imprese (fino a 50 dipendenti) è possibile redigere il documento secondo delle "procedure standardizzate" a meno di rischi specifici dell’impresa stessa.

In caso di mancata redazione del DVR si può incorrere in arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 € a 6.400 €

E' il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Il Datore di lavoro deve organizzare un servizio di prevenzione e protezione contro i rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative costituito da addetti (interni o esterni) in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell’azienda ed da un responsabile del servizio (interno o esterno), mettendo loro a disposizione mezzi e tempo adeguato per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. Sia gli Addetti che il Responsabile devono avere specifici requisiti e competenze professionali ed aver frequentato specifici corsi di abilitazione.

In tutte le attività (dal settore dell'agricoltura fino ai bar, ristoranti, negozi, studi professionali, agenzie di viaggio ed immobiliari...) che presentano almeno un dipendente, il Datore di Lavoro è SEMPRE OBBLIGATO a nominare un RSPP.

Ad eccezione di alcune tipologie di aziende e per aziende con un numero di addetti elevato (industriali con oltre 200 lavoratori, estrattive, ricovero e cura con oltre 50 lavoratori) in cui il Responsabile RSPP deve essere interno, il Datore di lavoro può nominare come RSPP un professionista esterno.

Il Datore di Lavoro può assumere in prima persona il ruolo di RSPP per la propria impresa solo nei seguenti casi:

• aziende artigiane fino a 30 addetti;
• aziende industriali fino a 30 addetti (ad esclusione di alcune tipologie);
• aziende agricole e zootecniche fino a 10 addetti;
• aziende della pesca fino a 20 addetti;
• altre aziende fino a 200 addetti.

Il datore di lavoro che diventa RSPP deve seguire un apposito corso di formazione in base al natura del rischio presente in azienda, e seguire un corso di aggiornamento ogni 5 anni.

La mancata designazione del RSPP è sanzionata con l’arresto da tre a sei mesi oppure con l’ammenda da 2.500 € a 6.400 € oltre a costituire una violazione classificata grave ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale.

Il RLS sta per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Questa figura aziendale è obbligatoria in tutte le aziende, ma in base alle dimensioni delle stesse cambia la modalità di nomina del rappresentante. Le regole attuali stabiliscono che nelle aziende o unità produttive con un massimo di 15 dipendenti il RLS è solitamente eletto dai lavoratori tra di loro. Qualora non ci sia disponibilità all’interno, esso può essere individuato per più aziende nell'ambito territoriale ovvero del comparto produttivo nell'ambito delle rappresentanze sindacali come definite dalla contrattazione collettiva di riferimento. Invece nelle aziende o unità produttive che contano più di 15 lavoratori il RLS è eletto o designato sempre dai lavoratori, ma all'interno delle rappresentanze sindacali aziendali.

La designazione vale per tre anni (salvo revoche) ed e’ necessario darne tempestiva comunicazione dell’avvenuta nomina all’INPS

Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione, sulle procedure da adottare in caso di pericolo e sui rischi connessi alle proprie specifiche mansioni. Tutti i lavoratori dovranno frequentare un corso di formazione generale sulla sicurezza di 4 ore ed uno specifico per settore (4 ore rischio basso, 8 ore rischio medio, 12 ore rischio alto). La formazione deve essere ripetuta periodicamente in relazione all'evoluzione dei rischi ed alla insorgenza di nuovi rischi.

Oltre agli obblighi sul pacchetto di medicazione o sulla cassetta di pronto soccorso, è obbligatorio avere almeno un addetto (lavoratore o datore di lavoro) al primo soccorso (il numero aumenta in relazione alle dimensioni dell’azienda) che abbia frequentato un corso di 8 ore con obbligo di aggiornamento triennale.

E’ obbligatorio organizzare un servizio antincendio attraverso la formazione di un numero adeguato di addetti (almeno uno) ed attraverso corsi specifici di 4 , 8, 12 ore a seconda della classificazione der rischio incendio (basso, medio, alto). Sono necessarie specifici accorgimenti e dotazioni (estintori, vie di esodo, impianti, etc) e l’elaborazione di un Piano di Emergenza e di Evacuazione costituito da uno specifico documento da tenere sempre aggiornato e da portare a conoscenza di tutti i lavoratori.

Per determinate tipologie di aziende (che utilizzano sostanze/lavorazioni potenzialmente dannose) o per determinate attività (es. movimentazione carichi in aziende commerciali, terminali video), indipendentemente dal numero di addetti, è necessaria la nomina del Medico Competente ed elaborare un programma di visite mediche periodiche dei lavoratori interessati (sorveglianza sanitaria).

Tutte le ditte che abbiano lavoratori dipendenti nel momento in cui gli viene affidato un lavoro in un cantiere (anche singola abitazione), sono tenute alla redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS) in caso di presenza, anche non contemporanea, di più imprese del tipo:

• imprese edili in genere
• impiantisti
• lattonieri
• fabbri
• falegnami
• vetrai
• imbianchini e tinteggiatori
• giardinieri

Il POS è un documento, redatto dal datore di lavoro, in cui devono essere riportate le informazioni relative alle modalità in cui verranno svolte le attività assegnate all’impresa in quello specifico cantiere, avendone valutato i rischi a cui sono sottoposti gli addetti dell'impresa, definito le procedure di sicurezza ed i requisiti di prevenzione. Il POS è un documento fondamentale per le aziende che ricevono commesse/appalti pubblici o privati e deve essere redatto in conformità ai requisiti previsti dal Testo Unico della Sicurezza da personale esperto e competente per cui è opportuno farsi assistere in tale compito da consulenti esperti in sicurezza.

In mancanza del POS la ditta operatrice è sanzionata con l'arresto da tre a sei mesi o l'ammenda da 2.500 € a 6.400 €, in quanto sostanzialmente risulta inadempiente alla valutazione dei rischi sul lavoro presso il cantiere, oltre a costituire una violazione classificata grave ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale.

Il PSC è il Piano di Sicurezza e Coordinamento

E’ l’analogo del POS redatto però dal soggetto che appalta i lavori e deve riguardare tutte le lavorazioni effettuate da tutte le imprese che operano nel cantiere, anche non contemporaneamente, con particolare riferimento al crono-programma, al coordinamento ed alle modalità di gestione delle interferenze fra le varie lavorazioni. Deve essere elaborato da personale qualificato detti Coordinatori della Sicurezza in fase di Progettazione o Esecuzione (CSE/CSP) e non rientra nelle incombenze delle imprese che eseguono i lavori.